Il reparto di Chirurgia Ortopedica è situato al 2° piano ala “SUD”
Caposala Suor Louise
Telefono 0422 - 428 364
Dr. Alvise Marton, già Primario di Ortopedia e Traumatologia presso il Policlinico di Abano Terme (Padova) Specialista in chirurgia protesica dell’anca, chirurgia protesica di revisione, chirurgia traumatologica |
Dr. Angelo Rioda, già Dirigente Medico presso il Reparto Ortopedia dell’Ospedale di Dolo (Venezia), dell’Ospedale Sant’Antonio (Padova) e del Policlinico di Abano Terme (Padova). Specialista in Chirurgia protesica dell’anca, Chirurgia protesica di revisione e Chirurgia traumatologica |
Attività: Chirurgia protesica Anca – Ginocchio Visite ambulatoriali, anche in convenzione SSN |
L’Unità Operativa di Ortopedia si avvale della collaborazione di:
Dr. Alvise Marton
Già Primario di Ortopedia e Traumatologia presso il Policlinico di Abano Terme (Padova).
E' attualmente Consulente di Chirurgia Ortopedica presso l’Istituto Clinico Città di Brescia.
Specialista in chirurgia protesica dell’anca, chirurgia protesica di revisione, chirurgia traumatologica e dei suoi esiti.
Consulente ortopedico del Gruppo Veneto Diagnostica e Riabilitazione, Consulente ortopedico di CEMES Divisione di Data Medica, Consulente ortopedico di Fisioterapia Medica studi e ricerche.
Dr. Angelo Rioda
Già Dirigente Medico presso il Reparto Ortopedia dell’Ospedale di Dolo (Venezia), dell’Ospedale Sant’Antonio (Padova) e del Policlinico di Abano Terme (Padova).
E’ attualmente Consulente di Chirurgia protesica presso l’Istituto Clinico “Città di Brescia”.
Specialista in Chirurgia protesica dell’anca, Chirurgia protesica di revisione e Chirurgia traumatologica.
Consulente ortopedico di CEMES (Divisione Data Medica Padova), Consulente ortopedico di Pavanello (Ponte di Brenta-Padova) Consulente Ortopedico di Bissuola Medica (Mestre), Consulente ortopedico di Fisiomed (Rovigo) e Consulente ortopedico di Ermitage Medical Hotel (Monteortone Abano).
Gli obiettivi generali sono:
L’ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO
CENNI DI ANATOMIA
Il ginocchio è un’articolazione di difficile classificazione, composta dall’estremità distale del femore, dal l’estremità prossimale della tibia e dalla rotula. Il femore partecipa all’articolazione con la superficie rotulea anteriore definita troclea con le superfici articolari dei condili. La tibia prende parte all’articolazione con la sua estremità superiore, opponendo ai condili femorali le due cavità glenoidee che si trovano sui condili tibiali interno e esterno. La rotula partecipa all’articolazione con la sua superficie posteriore che corrisponde alla troclea femorale. L’armonia tra le superfici articolari dei condili femorali e delle cavità glenoidee della tibia viene stabilita dall’interposizione di due menischi. Uno laterale a forma di cerchio e quello mediale interrotto sul lato interno e quindi a forma di C
L’estesa libertà di movimenti consentita da queste superfici articolari viene limitata sostanzialmente alla sola flessoestensione dall’azione di un robusto apparato ligamentoso. Questo apparato è costituito da una capsula che avvolge l’intera articolazione e da vari legamenti di rinforzo (anteriore o rotuleo e posteriore, ma soprattutto collaterale tibiale o interno e fibulare o esterno e legamenti crociati anteriore e posteriore) che rendono stabile il ginocchio.
Un ginocchio sano consente una flessione massima di circa 140° e una estensione di 0° .
INTERVENTO CHIRURGICO DI ARTROPROTESI DI GINOCCHIO
L'intervento chirurgico di protesizzazione del ginocchio è divenuto ormai "routinario" nelle sale operatorie ortopediche, tanto che, gliultimi dati, diffusi ad opera dell'Assobiomedica, riferiscono circa 50.0000 impianti all'anno eseguiti in Italia.
Tale quotidianità non deve però trarre in inganno lo specialista, più o meno giovane, poiché si possono celare delle insidie anche dietro ad un intervento divenuto apperentemente più semplice grazie all'evoluzione della geometria delle nuove protesi, al perfezionamento degli strumenti ancillari dedicati e, non da ultimo, all'evoluzione dei materiali utilizzati.
Alla dimissione, si munisce il paziente dell’Opuscolo riabilitativo, dove è, si è cercato di riassumere l'esperienza dei Medici Specialisti in Medicina Fisica e Riabilitazione dell'Ospedale Generale di Zona San Camillo di Treviso e dei loro collaboratori nella riabilitazione postchirurgica, quale indispensabile e utile ausilio finalizzato al raggiungimento del miglior risultato funzionale possibile.
La loro pluriennale attività è stata riassunta in questa guida in modo da consentirne una facile lettura, comprensione ed applicazione, anche al domicilio dopo la dimissione dall'ambiente ospedaliero.
DEGENZA POST-OPERATORIA
Durante la prima settimana post-operatoria si otterranno con progressione la stabilizzazione delle condizioni generali di salute.
Dopo l’intervento, l’arto andrà mantenuto esteso, evitando rotazioni, per la presenza di drenaggio.
E’ stato dimostrato che la mobilizzazione continua passiva (C.P.M.), iniziata precocemente, sia determinante per prevenire le complicanze, favorire il riassorbimento del versamento periarticolare e recuperare l’articolarità. A tale scopo vengono da tempo utilizzate apparecchiature motorizzate che consentono di programmare sia la velocità che l’arco di movimento dell’articolazione.
Successivamente il paziente verrà sottoposto alla prima VALUTAZIONE FISIATRICA. Il Medico Fisiatra stabilirà così con precisione la situazione iniziale e stilerà un PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE.
L’ARTICOLAZIONE DELL’ANCA
Fisiologia dell’Anca
In condizioni di normalità la testa del femore è un segmento di sfera perfettamente contenuto nell’acetabolo (cavità emisferica dell’osso iliaco del bacino).
L’anca è quindi in grado di muoversi sui vari piani secondo gli schemi qui riportati:
Flessione 0° - 120° Estensione 0° - 20°
Adduzione 0° - 30° Abduzione 0° - 40°
Intrarotazione 0° - 30° Extrarotazione 0° - 40°
INTERVENTO CHIRURGICO DI ARTROPROTESI D’ANCA
Attualmente il Chirurgo Ortopedico dispone di una vasta gamma di modelli protesici, costruiti con materiali biocompatibili ed inerti (ad esempio le leghe di titanio e le ceramiche) una volta inseriti nell’organismo umano. Ampia è la scelta della forma geometrica delle artroprotesi che ci consente, di volta in volta, di scegliere il modello più adatto da utilizzare in un tipo specifico di artrosi la cui origine può essere di varia natura.
Il principio al quale comunque lo Specialista Ortopedico deve attenersi è che non si deve adattare l’articolazione al modello protesico di cui si dispone ma invece si deve disporre della protesi più adatta al caso che ci si accinge ad operare. Bisogna quindi disporre di una vasta gamma di modelli protesici. L’intervento deve essere condotto in ambienti idonei a ridurre le possibili complicazioni, da mani esperte, coadiuvate da un Team Medico ed Infermieristico adeguatamente specializzato, disponendo di un Servizio di Riabilitazione efficiente, esperto e dedicato.1
Radiografia di un’anca normale |
Alla dimissione,si munisce il paziente dell’Opuscolo informativo per il paziente operato di artroprotesi di anca e/o artroprotesi totale, nel decorso post-operatorio. Il testo e le immagini forniscono un’utile guida nel percorso riabilitativo esponendo in modo semplice ed intuitivo le informazioni necessarie per evitare errori e raggiungere il miglior risultato funzionale dell’articolazione operata.
Radiografia di un’anca artrosica |
Come si accede per effettuare il ricovero
La nostra attività è preposto al trattamento delle patologie ortopediche con particolare riferimento al ginocchio e all’anca. E’ dotata di 4 posti letto, sui quali vengono assistiti pazienti affetti da coxartrosi e gonartrosi.
La maggiore procedura effettuata è la chirurgia protesica.
Per queste tipologie di ricoveri ordinari, gli accessi sono regolamentati attraverso la gestione di una lista di attesa secondo le disposizioni di legge, previa visita specialistica ambulatoriale.
In preparazione alla procedura chirurgica il ricovero ospedaliero è preceduto da una fase di pre-ospedalizzazione.
I pazienti vengono da noi contattati e convocati in prossimità dell’ intervento per eseguire gli esami preoperatori, la valutazione anestesiologica e gli eventuale esami strumentali a completamento diagnostico. Quando l’intervento lo richieda e quando le condizioni cliniche lo permettono è possibile eseguire l’auto donazione del sangue, presso il centro trasfusionale dell’Ospedale CA’FONCELLO DI TREVSO
Accertamenti Pre Operatori
Il paziente verrà contattato telefonicamente dalla segreteria del reparto per la comunicazione della data convenuta per gli accertamenti pre-operatori, dovrà presentarsi alle ore 07.00, a digiuno dalla mezzanotte del giorno antecedente, all’accettazione ricoveri all’ingresso dell’ospedale.
Successivamente verrà indirizzato al percorso di routine, per eseguire le indagini necessarie alla programmazione dell’intervento chirurgico.
Il paziente dovrà portare:
1° Accesso in Ospedale
Il Giorno del Pre-Ricovero il Paziente Verrà sottoposto in prima giornata a:
2° Accesso in Ospedale
Verrà indicata la data per la seconda giornata nella quale il paziente sarà sottoposto a:
Espletati questi esami potrà tornare a casa e riprendere l’attività abituale.
A richiesta sarà rilasciato presso l’Ufficio Accettazione un certificato di presenza in Ospedale.
Ritornerà in Ospedale il giorno prestabilito per l’intervento chirurgico.
3° Accesso in Ospedale
indicazioni da seguire il giorno precedente all’intervento
Dieta leggera:
Il giorno dell’intervento chirurgico
Il paziente si presenterà alle ore 7,00 al Reparto di chirurgia al 2° piano, ove gli sarà assegnato un posto letto, in attesa dell’intervento chirurgico.
Dovrà essere:
Informazioni Alle Pazienti
Cosa portare
Il ritorno a casa
La dimissione sarà stabilita dal Medico dopo controllo clinico.
Al paziente in dimissione è consigliato sia accompagnato presso il proprio domicilio da un famigliare e/o da una persona di fiducia.
Il Paziente riceverà:
E’ importante consegnare la lettera di dimissioni al proprio Medico curante al più presto possibile.
In segreteria di Reparto se richiesto verrà consegnato il certificato per il lavoro. Mentre in Accentazione al piano terra, potrà essere ritirato alla dimissione il certificato di degenza.